Anno
142Il profondo dramma psicologico dell’Artista, perché prendendo un ipotetico grosso pennello in mano esegue il suo ultimo disegno sul terreno dissestato ( il terreno dissestato è il mondo dell’arte! ) ma lui non si arrende o almeno è più forte di lui, deve creare qualcosa, deve lasciare qualcosa, un segno, un “gesto” prima che la sua anima sia distrutta, prima di spezzare definitivamente il pennello con rabbia in una maniera fortemente drammatica, perché prende coscienza che nel mondo non c’è posto per la sua arte, non c’è posto per le sue idee, si sente fortemente frustrato e io penso che questa scultura rappresenti la condizione umana che ogni artista di questo mondo prova, ho ha provato almeno una volta nella sua vita! All’essere umano a cui non è permessa una visibilità tale da potergli permettere di sopravvivere e di poter andare avanti a creare !